Viandante del nostro tempo, in ogni suo componimento vi è un viaggio reale quanto ideale, in cui troviamo il mare fisico e l’incessante sussulto delle onde nei suoi versi liberi che non seguono una metrica precisa bensì un infinito e musicale moto dell’anima. Le strofe sono canti di vita, d’amore e di piena passione anche di fronte al dolore più profondo. Un’anima inquieta e temeraria emerge dalle brevi ed intense liriche permeate di modernità e valori eterni, ove il dono della parola si trasforma in tatto e vista di un corpo che presta i suoi piedi ad un’anima fiduciosa, la quale, nel suo sentire, vive ogni singolo istante cristallizzando il tempo, anche quello contraddistinto da ogni silenzio, con la stessa importanza che uno spartito dà ad ogni pausa attraverso un “ti sto dicendo ciò per cui la voce non serve”. Ad ogni lettura troviamo tanto cuore e una profondità che ci addentra in abissi senza
fine, il cui buio non ci spaventa perché una calda luce materna guida ogni essere umano verso quel Dio “che ancora non sappiamo ringraziare” e rimaniamo così sospesi ad un filo di positività attraverso una scorrevolezza colma di generosità che intravediamo in ogni protagonista che nel ricevere dà sempre qualcosa in più.